Persone Sceniche: Giulia Ferrato, danzatrice

20/11/2017

Ad essere ospitata nella nostra rubrica "Persone Sceniche" oggi troviamo Giulia Ferrato, Ricercatrice all'università di Napoli ma soprattutto danzatrice, ideatrice del progetto Marosi Stromboli, un progetto di lungo termine volto allo sviluppo delle arti performative e dei linguaggi contemporanei sull'isola di Stromboli. Ma come al solito, spazio ai protagonisti!

Bentrovata Giulia, di cosa ti occupi nella vita?

Giulia Ferrato: ciao Scenico. Sono una danzatrice, coreografa e ricercatrice milanese ma naturalizzata a Napoli da più di 15 anni. Il mio percorso lavorativo è stato e continua ad essere molto eterogeneo, perchè ho sempre cercato connessioni tra mondi apparentemente lontani ma che da sempre sento come complementari: la ricerca scientifica insieme alla ricerca artistica. Sono sempre stata affascinata della relazione tra estetica, etica e politica. Infatti, il mio percorso di Dottoressa di ricerca all'Università di Napoli, l'Orientale e la mia attività di danzatrice mi hanno portato a riflettere sui sistemi di produzione culturale e su come un percorso artistico costituisca di fatto un posizionamento politico nella nostra società. La ricerca di questa sintesi è la base di  un progetto più recente da me interamente ideato e curato: Marosi Stromboli. Marosi è un progetto di lungo termine volto allo sviluppo delle arti performative e dei linguaggi contemporanei sull'isola di Stromboli. E' un progetto che racchiude entro un unico orizzonte, alta formazione con workshop residenziali e coaching, progetti per la comunità locali e un Festival il cui focus risiede nella costruzione di un lavoro artistico. Il processo creativo su un isola vulcanica è il filo rosso che lega tutte queste componenti. Aggiungo che Marosi è un progetto interamente curato da artisti provenienti dalle arti corporee e performative e per tanto prende le mosse dalle domande, dalle urgenze e le necessità nate all'interno di questo settore in relazione al mondo.
www.marosistromboli.com

Come mai hai scelto di entrare in Scenico.it?

Giulia Ferrato: sono stata catturata dall'originalità e insieme la semplicità di questo progetto. Dopo aver letto attentamente di cosa si trattava mi sono chiesta: come mai nessuno ci aveva ancora pensato? Uno strumento semplice che possa facilitare le relazioni spesso complesse del lavoro di produzione e distribuzione artistica, lavorando come una piattaforma che connette luoghi, domande e offerte. Mi pare uno strumento che ridia dignità effettiva al lavoro artistico.

Quali sono, nella tua professione, le difficoltà maggiori che incontri ogni giorno?

Giulia Ferrato: le difficoltà maggiori sono purtroppo quelle più semplici. Essendo un'artista indipendente il mio lavoro il più delle volte non è retribuito. Si sono creati meccanismi di compensazione che sono a mio avviso subdoli perchè creano delle condizioni poco sostenibili per rimanere nel mercato. Inoltre molti bandi sia per ricevere finanziamenti sia per lanciare i lavori entro reti nazionali e internazionali più strutturate hanno dei requisiti che escludono gli artisti dopo i 35 anni. Anche questo è un problema grave a mio avviso a cui dovremmo cercare di dare una risposta soddisfacente.




Qual è il problema maggiore che affligge il settore secondo te?

Giulia Ferrato: da una parte, una scarsa redistribuzione delle risorse; dall'altra una lentezza a trovare alternative che soddisfino le esigenze dei nostri tempi. Inoltre la questione della distribuzione degli spettacoli è in Italia un grosso problema che coinvolge molti di noi. Il fatto di lavorare mesi per fare una replica o poco più sta letteralmente equiparando il lavoro artistico a una catena di montaggio per cui ogni anno gli artisti si trovano a fare nuove creazioni senza che le vecchie possano vivere nuovamente. 


Cosa vorresti vedere in un prossimo futuro su Scenico.it, siamo tutto orecchi!

Giulia Ferrato: credo che potenziare quello che state facendo sia una strada già molto impegnativa. Implementare e approfondire il concetto di Community per costruire nuove collaborazioni e continui scambi tra professionisti e settori artistici ma anche per riflettere insieme sul senso politico che il community building comporta. Per fare questo, penso che un continuo aggiornamento dei linguaggi e un approfondimento delle esigenze della community sia necessario.

Ringraziamo Giulia per la gentile collaborazione e gli facciamo un grosso in bocca al lupo per www.marosistromboli.com, un progetto interessante ed originale che Giulia segue con grande pasisione e professionalità e, soprattutto, ideee chiare!

Alla prossima

 

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